Quali so i rapporti tra razzismo e alienazione, tra politiche coloniali e senso di inferiorita, tra sofferenza individuale e rapporti ecomici, storici, sociali? Come si devo riorganizzare gli assetti e le pratiche del sapere psichiatrico, medico e scientifico nell'incontro-scontro con l'alterita culturale? E come puo l'azione psicoterapeutica perseguire la riabilitazione dell'uma e della sua liberta, se il contesto storico, sociale, politico ed ecomico in cui viene ad esplicarsi so improntati all'asservimento sistematico, alla violenza e alla disumanizzazione metodica, alla mistificazione dei rapporti e alla legittimazione scientifica della disuguaglianza? Con questi e altri scandalosi interrogativi, negli anni tra il 1951 e il 1961 l'opera e l'azione dello psichiatra martinica Frantz Fan percossero la scena intellettuale e politica dell'Occidente, allora alle prese con la ribellione delle proprie colonie. A piu di cinquant'anni di distanza, la situazione geopolitica e significativamente cambiata, le dinamiche del colonialismo e del capitalismo han assunto forme nuove, globali, onnipervadenti e, ciostante, molti di quegli interrogativi n han perso ne la propria virulenza ne la propria attualita. Puo essere prezioso, dunque, ritornare a confrontarsi con la figura di Frantz Fan e, in particolare, con gli scritti, le rivendicazioni e le realizzazioni del Fan psichiatra: .. . In un'epoca come la stra, in cui i rapporti di potere si mimetizza sempre piu subdolamente con il volto dolce e paternalistico delle istanze umanitarie o con quello apparentemente cristalli del sapere medico-scientifico, essi torna a far vibrare un inderogabile e ruvido appello a tutte le discipline, tutte le istituzioni, tutte le persone che si occupa della salute e della liberta degli esseri umani.